La Pinacoteca Francesco Podesti avrebbe dovuto essere il primo luogo protagonista del bellissimo itinerario di eventi pensato per questo anno di rilancio della Rete Museale dei Comuni Lotteschi. In attesa di poter tornare ad ammirare le opere del pittore veneziano in giro per i musei delle Marche, proprio alla Pinacoteca di Ancona dedichiamo il primo articolo di approfondimento.

 

Pinacoteca di Ancona: Breve storia di Palazzo Bosdari

 Ha origini davvero antiche il Palazzo che ospita attualmente la Pinacoteca Civica di Ancona. Troviamo infatti le prime tracce di questo edificio a partire dal XIV secolo. Della struttura originaria si conserva ancor oggi la base di un torre medievale in pietra calcarea, visibile all’ingresso di vicolo Foschi. Acquisto dalla famiglia di origine dalmate dei Bosdari, si trova lungo la via principale che accede al centro storico, ovvero via Pizzecolli.

 Nel 1560 iniziarono i lavori di ristrutturazione dell'edificio secondo l'aspetto attuale. Il progetto è stato attribuito a Pellegrino Tibaldi ma gli affreschi del piano nobile non sono stati eseguiti da lui, come invecein tanti sono portati a credere. Nel XVII secolo la famiglia del Conte Bosdari si trasferisce definitivamente in Ancona. Il palazzo rimase di proprietà della famiglia Bosdari sino agli anni trenta del Novecento, quando passò alla famiglia Giacchetti e infine, nel 1963 fu acquistato dal Comune di Ancona. Nel 1973 venne aperto al pubblico come sede della Pinacoteca civica.

 Il palazzo si presenta alla vista con una facciata principale aperta da tre ordini di finestre e da un portale centrale dai pesanti frontoni. Gli angoli sono a bugnato. L'edificio è incentrato sul cortile, porticato su due lati, arricchito da due pozzi e con due eleganti portali gemelli in pietra che conducono alle sale del pian terreno. Uno scalone conduce alle sale del piano nobile, affrescato con figure allegoriche, putti e stemmi alternati a «quadri riportati» di paesaggi. Dalla torretta sommitale da cui si può godere di un'ampia vista sul porto e sul Rione San Pietro.

 

Pinacoteca di Ancona: il pittore Francesco Podesti

 Insieme a Bezzuoli e Hayez è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell'Ottocento, esponente del romanticismo storico. La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell'arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava. Fu poi riscoperto in un periodo più attuale.

A Francesco Podesti, nato ad Ancona, è intitolata la Pinacoteca poiché nel 1884 ne ha promosso la fondazione donando numerose sue opere, principalmente cartoni e bozzetti e lo straordinario dipinto che racconta l’assedio di Federico Barbarossa nel 1173 ad Ancona, Il giuramento degli Anconitani.

 Oltre alle opere del Podesti si possono ammirare capolavori straordinari fra i quali sono da citare la stupenda “Pala Gozzi” di Tiziano Vecellio, prima opera autografa del maestro veneziano, la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, la “Sacra Conversazione”, detta anche “Pala dell’Alabarda”, di Lorenzo Lotto, e opere di Olivuccio di Ciccarello, Sebastiano Del Piombo, Andrea Lilli, il Guercino, Carlo Maratti, e molti altri. Il Museo ospita anche un'importante collezione di arte moderna con opere di Anselmo Bucci, Corrado Cagli, Edgardo Mannucci, Piero Dorazio, Maria Lai, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, Enzo Cucchi e altri artisti legati in gran parte alla storia del prestigioso Premio Marche.

 

Lorenzo Lotto ad Ancona

 Due sono le opere conservate ad Ancona: la “Pala dell'alabarda” del 1539 conservata in Pinacoteca e  l’”Assunta” del 1550 che si trova nella Chiesa di San Francesco ad Alto, a pochi passi dalla Pinacoteca.

 Il Lotto ha visitato e soggiornato più volte ad Ancona, a partire dal 1538 (a qui aveva fatto appunto seguito la prima opera che abbiamo citato). Lui si abitua a considerare le Marche una seconda casa nel corso della sua vita fatta di peregrinare per l’Italia e viene richiamato dai Francescani per dipingere l’altra operata conservata in città, cioè la Pala dell’Assunta sempre per la chiesa di San Francesco delle Scale. Ed è sempre qui ad Ancona che Lotto accoglie e aiuta (pur essendo sempre lui in gravi ristrettezze economiche) il nipote dell’amico Bartolomeo Carpan che insieme allo zio era stato incarcerato e costretto ad abiurare. Fuggito nelle Marche viene appunto aiutato proprio da Lorenzo Lotto. E sempre qui il Lotto vive una cocente delusione quando decide di vendere i dipinti che aveva con sé, come già aveva tentato di fare a Venezia. Organizza quindi presso la Loggia dei Mercanti un'asta pubblica delle proprie opere, tra cui persino i disegni delle tarsie di Bergamo.  Lotto era ormai sull'orlo del fallimento. Pensava di ricavare dalle sue opere circa 400 ducati: ne ebbe indietro appena 39.

 

Le opere di Lorenzo Lotto ad Ancona

 Come dicevamo, due sono le opere di Lorenzo Lotto in Ancona: Pala dell'alabarda del 1539  e l’Assunta del 1550. La Prima mostra Intorno alla Madonna con bambino, i santi Stefano e Lorenzo che portano abiti ecclesiastici con evidente richiamo alle origini della Chiesa dorica, mentre la presenza di S. Giovanni e di S. Giuda si lega all’attualità storica più recente. L’Evangelista è rappresentato con la penna e il libro dell’Apocalisse, mentre Simon Giuda tiene in mano un’alabarda capovolta e spuntata all’estremità superiore a significare la sconfitta del Legato Apostolico e il ripristino dell’autonomia del patriziato anconetano nel governo della città.  Ad una conversazione diretta e conviviale tra le figure, si sostituisce nella pala anconetana un più sottile intreccio psicologico di sguardi, gesti e significati sottesi, tutti sintomi di un clima religioso sempre più aspro e polemico tra riformatori e chiesa istituzionale.

La Pala dell'Assunta di Ancona si mostra invece in un qualche modo differente da quella di Asolo per il senso di smarrimento angosciato che gli apostoli hanno di fronte alla Vergine che svanisce tra le nubi; questo sentimento di timore di fronte al miracolo avvicina l'Assunzione anconitana all'Annunciazione di Recanati. L’opera nasce in un contesto umano ed artistico di profonda trepidazione e tristezza: il linguaggio si fa conciso e scavato, i colori si smorzano su tonalità pacate, mentre le figure perdono i legami poetici tra loro, solo rapite dal miracolo dell’Assunzione della vergine. Su uno sfondo indistinto e carico di tensione, l’artista semplifica la composizione, la rende più schiettamente devozionale. La Vergine è presentata secondo un modulo tipologico che sarà abbondantemente ripetuto nell’arte della controriforma: è ritta in piedi mentre viene trasportata in alto da un coro di angeli, tiene le braccia aperte e lo sguardo rapito verso il cielo. Sotto di lei gli apostoli in un gesticolare meravigliato e un po’ smarrito, circondano il sepolcro vuoto.

 Ora non resta che attendere di poter vedere di nuovo dal vivo queste meraviglie.

 

  Indirizzo : Palazzo Bosdari - Vicolo Foschi,4 (AN) ANCONA

 

  Tel. : 071.2225047 -  Fax : 071.2225047

 

  Email : pinacoteca@comune.ancona.it  

 

  Sito web : http://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/cultura/2016/02/20/pinacoteca-comunale/

 

Servizi educativi:  http://museieducativi.it/

 

Chiesa San Francesco Alle Scale:  tel: +39 3208773610  - mail: museo.ancona@diocesi.ancona.it