Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Nell’opera anconetana il Lotto abbina motivi devozionali con elementi iconografici di evidente valore storico legati alle vicende della città e all’origine della sua Chiesa.
Intorno alla Madonna con bambino, i santi Stefano e Lorenzo portano abiti ecclesiastici con evidente richiamo alle origini della Chiesa dorica, mentre la presenza di S. Giovanni e di S. Giuda si lega all’attualità storica più recente.
L’Evangelista è rappresentato con la penna e il libro dell’Apocalisse, mentre Simon Giuda tiene in mano un’alabarda capovolta e spuntata all’estremità superiore a significare la sconfitta del Legato Apostolico e il ripristino dell’autonomia del patriziato anconetano nel governo della città.
Ad una conversazione diretta e conviviale tra le figure, si sostituisce nella pala anconetana un più sottile intreccio psicologico di sguardi, gesti e significati sottesi, tutti sintomi di un clima religioso sempre più aspro e polemico tra riformatori e chiesa istituzionale.