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L’opera nasce in un contesto umano ed artistico di profonda trepidazione e tristezza: il linguaggio si fa conciso e scavato, i colori si smorzano su tonalità pacate, mentre le figure perdono i legami poetici tra loro, solo rapite dal miracolo dell’Assunzione della vergine.
Su uno sfondo indistinto e carico di tensione, l’artista semplifica la composizione, la rende più schiettamente devozionale.
La Vergine è presentata secondo un modulo tipologico che sarà abbondantemente ripetuto nell’arte della controriforma: è ritta in piedi mentre viene trasportata in alto da un coro di angeli, tiene le braccia aperte e lo sguardo rapito verso il cielo.
Sotto di lei gli apostoli in un gesticolare meravigliato e un po’ smarrito, circondano il sepolcro vuoto.
In un contesto corrusco, balenante di luci e di ombre, pervaso da una malinconia che abbraccia le persone e intristisce il luogo, affiora il particolare poetico dei petali dei fiori che occupano il sepolcro vuoto, unico segno del passaggio umano di Maria.