Città di Recanati

Racchiusa tra il Monte Conero, il Mare Adriatico e i Monti Sibillini, fa capolino il borgo marchigiano piu poetico delle Marche se non d'Italia: Recanati, protetto dalle antiche mura e dai quei colli che tanto ispirarono Giacomo Leopardi. Recanati fiorì nel XII secolo, grazie all'unione di tre borghi, all'edificazione del porto e infine il conferimento del titolo di Città oltre che di sede vescovile. Recanati godette negli anni del passaggio di umanisti, artisti e letterati. Qui, il Museo Civico-Villa Colloredo Mels conserva uno straordinario corpus di opere di Lorenzo Lotto, dal Polittico di San Domenico, primo lavoro marchigiano del giovane pittore, alla Trasfigurazione di Cristo, dal San Giacomo Maggiore al capolavoro della Annunciazione, forse il dipinto più famoso di Lorenzo Lotto che rappresenta lo svolgersi dell'evento miracoloso nel momento stesso del suo verificarsi.

Musei Civici di Villa Colloredo Mels

Via Gregorio XII

Info

Villa Colloredo Mels
T + 39 071 7570410
Ufficio IAT Tipico.Tips Recanati
T + 39 071 981471
www.infinitorecanati.it
recanati@sistemamuseo.it

Dal 1998 Villa Colloredo Mels ospita i musei civici di Recanati, articolati in varie sezioni con testimonianze che documentano la storia e l’arte di Recanati dalla preistoria ai giorni nostri.
La sezione archeologica permette di conoscere l’ organizzazione di una comunità neolitica che visse in quest’area e che scomparve durante l’età del ferro.

La pinacoteca, che conserva capolavori del Trecento e Quattrocento come le tavole di Pietro Domenico da Montepulciano e di Ludovico da Siena, è famosa soprattutto per il corpus di opere straordinarie del pittore veneto Lorenzo Lotto (1490-1556). Si spazia quindi da un suo capolavoro giovanile come il Polittico di San Domenico (1508) all’affascinante Trasfigurazione, influenzata dal Raffaello ma di totale impostazione anticlassica, per finire con l’indimenticabile Annunciazione, capolavoro assoluto del Maestro.

La sezione di Pittura Moderna raccoglie una collezione di opere di artisti locali quali l’incisore Giacomo Braccialarghe ed il restauratore e critico d’arte Biagio Biagetti.