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La pala, insieme alle 3 predelle, costituisce una narrazione per immagini che ha inizio nella prima tavoletta di sinistra dove è raccontato l’antefatto della conversione e successiva scelta di santità operata da Lucia.
La storia entra nel vivo con la comparsa di altri personaggi, tutti maschili e minacciosi.
Una tenda verde serve a separare la trama narrativa delle predelle con l’invenzione, fulminante, del segno del tempo applicato con funzione di asterisco e ripetuto nella pala centrale.
La progressione narrativa prosegue su un registro diverso, dilatato nelle dimensioni della tavola centrale in cui si manifesta per intero il miracolo e si realizza un’impercettibile sostituzione dei ruoli svelati dagli atteggiamenti dei personaggi.
L’austera immobilità del giudice Pascasio si scompone in un moto crescente di rabbia, la gestualità contenuta di Lucia si trasforma in una inamovibilità marmorea.
Straordinaria è l’invenzione di quel dito sollevato verso la colomba dello Spirito Santo con intento dimostrativo e nello stesso tempo usato come chiodo che la blocca e rende impossibile spostarla.
La ripresa in campo lungo della seconda e terza predella apre ad un paesaggio urbano e concorre a sostenere una chiusura a sfumato, aperta a varie conclusioni.