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E’ ritenuta opera di collaborazione tra il Lotto e il suo discepolo Camillo Bagazzotti e per questo di più modesta qualità rispetto alle altre.
Delle incertezze di esecuzione fa fede quel viso che sbuca all’altezza del braccio destro di S. Giuseppe e che la ridipintura non è riuscita a cancellare del tutto.
Allo scopo inoltre di isolare il gruppo della Sacra famiglia, Melchiorre è costretto a prostrarsi in una improbabile postura, dopo aver deposto ai piedi del Bambino la corona e la spada.
La stessa cosa si accinge a fare il re successivo, che si toglie la corona dal capo in un gesto di ossequio.
Un’anima popolare percorre il dipinto che si apparenta alle tante predelle in cui Lotto amava dar corpo al gusto del racconto, alle atmosfere favolistiche, alle ambientazioni “alla tedesca”.