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La Fortezza è raffigurata come una giovane guerriera che, senza sforzo apparente, si appresta a scagliare una colonna marmorea contro un’altra donna a lei sottomessa, la Fortuna avversa, in un combattimento aereo.
Quest’ultima, nuda e resa goffa dall’evidente sbilanciamento, è colta nell’attimo della caduta dalla sommità di un globo o dalla poppa di una barca che sta affondando, intanto il vento furioso del fortunale ha già spezzato l’albero e strappato la vela.
Lo schema compositivo del dipinto richiama, seppur specularmente rovesciato, l'impianto dell'Arcangelo Michele e Lucifero e, come quello, figurava nell'elenco delle opere messe a lotteria ad Ancona nel 1550 e venduto per quattro scudi.
L'assunto allegorico è scopertamente rivolto ad esaltare il valore primario della Forza, intesa come risorsa interiore, sulla Fortuna il cui favore muta come il vento che un momento gonfia le vele delle navi, ed un momento dopo ne spezza l'albero maestro.
Piccolo dipinto appartenente ad una collezione privata, dato in deposito al Museo- Antico Tesoro della Santa Casa nel 2002.